L’assessore Doria a Lanusei: «Pieno sostegno al Punto nascita»

Il membro dell’esecutivo regionale in Ogliastra per fare il punto sulla sanità nel territorio

L'assessore alla Sanità Carlo Doria nell'aula consiliare di Lanusei
L’assessore alla Sanità Carlo Doria nell’aula consiliare di Lanusei

«Io sono per chiedere tutte le deroghe possibili al ministero affinché il Punto nascita di Lanusei rimanga aperto». Così è intervenuto stamattina l’assessore alla Sanità Carlo Doria, in una conferenza-dibattito svoltasi nell’aula consiliare del comune di Lanusei. L’incontro, moderato dal primo cittadino di Lanusei Davide Burchi, ha avuto come tema centrale lo stato della sanità ogliastrina. Tra i presenti il consigliere regionale del Pd Salvatore Corrias, il direttore generale della Asl Ogliastra, Andrea Marras e numerosi sindaci del territorio, alcuni presenti in platea, altri collegati in videoconferenza. Tra i partecipanti anche rappresentanti sindacali e gli esponenti di alcune associazioni del territorio in difesa della sanità ogliastrina.

Tra in tanti punti toccati durante il dibattito, l’assessore Doria non ha mancato di far sentire la propria voce in difesa del Punto nascita dell’ospedale di Lanusei: «Dobbiamo sostenerlo in tutti i modi e dobbiamo anche trovare le modalità per garantire determinati parametri che, come sappiamo, sono nazionali. Proprio perché l’Ogliastra è una zona un po’ isolata ed ha una logistica dei trasporti non ottimale – spiega Doria – è fondamentale che il territorio mantenga il Punto nascita. Per quanto mi riguarda – continua l’assessore –  c’è l’assoluta la convinzione della necessità di trovare una soluzione affinché questo servizio riparta. Per fare questo è importante che il territorio non si spopoli e perché non si spopoli è fondamentale che ci sia lavoro, ma anche che una persona possa essere curata con buoni standard di qualità e di sicurezza».

L’esponente della giunta regionale ha anche toccato il tema riguardante la carenza di pediatri, un problema che riguarda tutta l’Isola. «Per quanto riguarda la Pediatria – spiega – c’è un problema a livello sardo ed è legato a quando nel 2006 è partito il blocco del turnover che ha fatto uno sfacelo nelle facoltà di Medicina. A fronte del pensionamento di molti professori universitari, non c’è stato un adeguato ricambio a livello numerico nelle assunzioni. E quando abbiamo dovuto applicare le normative europee che prevedevano che per poter accreditare una scuola di specializzazione, fossero necessari almeno due professori associati, è stata inevitabile la chiusura di molte scuole di specializzazione. A Sassari, ad esempio, si è passati da 46 scuole di specializzazione a 22, una fra queste proprio Pediatria che in questo momento è presente solo a Cagliari. Attualmente come Regione Sardegna stiamo finanziando la ripartenza di scuole di specializzazione di discipline di interesse del sistema sanitario nazionale».

 

 

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20 Febbraio, 2023