In Ogliastra riparte la dialisi domiciliare
La terapia messa a disposizione dal reparto di Nefrologia dell’ospedale di Lanusei migliorerà l’autonomia dei pazienti, con un significativo aumento della loro qualità della vita.

Lanusei, 11 aprile 2025 – Riparte in Ogliastra la dialisi domiciliare. Il servizio è già operativo e permette ai pazienti di poter eseguire i trattamenti direttamente a casa, grazie alla disponibilità di un’apparecchiatura apposita ed il supporto di un infermiere dell’Adi (Assistenza domiciliare integrata), per tutta la durata della seduta. La riattivazione di questo servizio consentirà di migliorare la salute dei pazienti ed il loro benessere psicofisico.
«Siamo molto soddisfatti di essere riusciti riavviare questo tipo di trattamento – commenta Massimo Belluardo, direttore del reparto di Nefrologia e Dialisi del Nostra Signora della Mercede di Lanusei – grazie a questo percorso mettiamo a disposizione un infermiere che supporta il paziente durante tutta la seduta dialitica. Solitamente in questi casi – prosegue il primario – il malato viene seguito da un caregiver o da un familiare».
La possibilità di effettuare la terapia in casa offre benefici per la qualità di vita delle persone fragili, come per esempio gestire più facilmente la propria attività lavorativa e godere meglio del tempo libero. Inoltre, nel caso ogliastrino, viste le difficili condizioni orografiche e morfologiche del territorio, permette ai pazienti di evitare spostamenti nei centri dialisi di Lanusei e Tortolì, soprattutto per coloro che vivono nelle comunità più isolate. «Evitare l’ospedalizzazione – aggiunge Belluardo – permette al paziente di mantenere la propria socialità ed aumentare il benessere psicologico».
L’accesso alla terapia domiciliare passa sempre tramite il reparto di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale. La decisione che ne permette l’avvio prende in considerazione diversi fattori, come lo stile di vita del paziente, la sua autonomia nelle attività quotidiane, la percezione dell’impatto della dialisi, la situazione abitativa (spazio, luogo, condizioni igieniche). Queste valutazioni vengono fatte inseguito ad un sopralluogo effettuato nelle case dei potenziali pazienti da parte degli assistenti sociali della Asl e dei comuni, ma anche degli infermieri dell’Adi. Se tutte le condizioni sono rispettate, si procede con il via libera per la terapia domiciliare. «I primi ad iniziare questo percorso sono pazienti che venivano assistiti nel nostro reparto – spiega Belluardo – nel loro domicilio viene posizionata un’apparecchiatura di dialisi che viene sottoposta a regolare manutenzione. Le forniture necessarie per effettuare l’emodialisi vengono erogate nelle case dei pazienti in base alla necessità».
I primi riscontri da parte dei pazienti sono molto positivi. «Chi ha iniziato questo percorso è molto contento del trattamento, anche grazie alla presenza degli infermieri che garantiscono un’assistenza di qualità e rassicurano pazienti e familiari. Per questo nuovo inizio – conclude Belluardo – dobbiamo ringraziare la direzione aziendale, il personale infermieristico, gli assistenti sociali aziendali e comunali, il personale medico e la coordinatrice infermieristica del nostro reparto, Lauretta Pili».
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