World Cancer Day 2023, la Asl: «Aderite agli screening»

In Ogliastra attivi gli esami per la prevenzione secondaria del tumore al seno e per quello al colon retto.

Oggi si celebra la “Giornata mondiale per la lotta contro il cancro” e per l’occasione la Asl Ogliastra invita i propri cittadini ad aderire alle campagne di screening svolte sul territorio. Il cancro è una vera e propria piaga che investe tutta la popolazione mondiale, basti pensare che le ultime stime relative all’anno 2019 parlano di oltre 10 milioni di decessi (dati Piano oncologico nazionale 2023), risultando la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari.

In Italia, i dati Istat relativi all’anno 2019, parlano di oltre 179mila decessi per tumori, di cui più di 169mila per tumori maligni. I dati del rapporto “I numeri del cancro in Italia 2021” stimano per il 2021, 100.200 decessi da tumore nei maschi e 81.100 nelle femmine, con un aumento del numero di decessi (0,6% per i maschi, 2,0% per le femmine).

Nella Asl Ogliastra al momento sono attivi gli screening per la prevenzione secondaria (diagnosi precoce) del tumore al seno e quello per il colon retto. Un processo che viene iniziato e gestito dal Centro screening: «Nella nostra Asl la popolazione invitata ha buoni tassi di adesione agli screening – spiega Laura Lai, referente degli Screening oncologici – lo screening per la diagnosi precoce del tumore mammario si rivolge alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e si esegue con una mammografia ogni 2 anni. Il Centro screening manda le lettere di invito alla popolazione target, con un appuntamento fissato per recarsi ad eseguire l’esame. Anche il test di screening per il tumore del colon retto – continua Lai – viene fatto ogni 2 anni, sempre nelle persone tra i 50 e i 69 anni, in questo caso sia donne che uomini. E anche in questo caso, il Centro screening manda le lettere di invito alla popolazione target: le persone potranno recarsi con la lettera nella farmacia accreditata del proprio comune che consegnerà il kit per la raccolta del campione di feci». Oltre alla diagnosi precoce per questi due tumori, il Servizio sanitario nazionale prevede anche lo screening per il tumore alla cervice uterina che interessa le donne tra i 25 e i 64 anni.

«Il tumore al seno è al primo posto per diffusione e numero di decessi nella popolazione femminile – spiega Mariano Tangianu, direttore del reparto di Radiologia dell’ospedale N.S della Mercede di Lanusei – per questo è importantissimo sensibilizzare le donne alla prevenzione. Lo screening senologico – spiega – può essere di 1° livello, 2° livello terapia e follow up. In particolare, lo screening di 1° livello consiste nell’effettuare due proiezioni mammografiche nelle donne di fascia di età compresa tra i 50 e i 69 anni: in Ogliastra la popolazione interessate è di circa 8mila unità. La mammografia – continua Tangianu – è un esame radiologico che consente nel visualizzare precocemente la presenza di noduli non ancora palpabili, che possono essere dovuti a un tumore». L’esame viene poi letto separatamente da due medici e se uno solo dei due riscontra un problema, si passa allo screening di 2° livello. «In questo caso – prosegue Tangianu – si esegue un’ecografia mammaria e un esame senologico. Sarà poi il medico, in base al risultato di questi ultimi esami, a richiedere altri accertamenti come la mammo-Rmn, la galattografia o la biopsia. Il passo successivo consiste nell’intervento chirurgico e nella riabilitazione. Alla paziente sarà data massima libertà di scelta del centro a cui accedere per il trattamento».

Anche la prevenzione al tumore al colon retto è fondamentale, vista la diffusione di questa patologia nella popolazione in entrambi i sessi. A seguire gli screening di secondo livello per la Asl Ogliastra è Mario Piroddi, medico in pensione, ex dirigente medico del reparto di Chirurgia, con un’esperienza pluridecennale in Endoscopia digestiva, rientrato in attività per far fronte all’emergenza Covid degli ultimi anni. «In Ogliastra a fronte di una popolazione di circa 57mila abitanti, dovremmo avere almeno 35 casi di tumore al colon retto all’anno, in realtà ne riscontriamo molti meno – osserva Piroddi – questo perché lo screening è limitato ad una fascia di popolazione che va dai 50 ai 69 anni. Inoltre, un altro problema riguarda la paura inconscia che si ha nei confronti degli esami previsti per lo screening, considerati invasivi, ma che in realtà possono essere agevolati dalla sedazione». Ma come si accede agli screening per prevenire questa patologia? «In seguito agli inviti effettuati dal Centro screening – spiega il medico – il cittadino può rivolgersi alla propria farmacia di fiducia, dove viene fornito un kit per la raccolta delle feci. Una volta effettuata la raccolta, questi campioni vengono restituiti alle farmacie: tramite dei vettori, i campioni arrivano al laboratorio analisi. Nel caso di riscontri positivi ossia il ritrovamento di sangue occulto nelle feci, si procede con lo screening di 2° livello. L’esame – continua Piroddi – consiste in un’endoscopia dove si osserva la superficie interna del colon e del retto. Se durante questo esame vengono evidenziati polipi (adenomi), si procede immediatamente all’asportazione, per evitare che nel corso del tempo (10 anni in media) questi polipi si trasformino in adenocarcinomi (polipi cancerizzati): a tutti gli effetti dei veri e propri tumori maligni. In poche parole, il nostro lavoro è quello di evitare che un tumore benigno, si trasformi in un tumore maligno».

Piroddi, infine, sottolinea l’importanza di consolidare la sinergia tra la Asl, i medici di famiglia e le farmacie. «E’ fondamentale la collaborazione tra tutti questi soggetti – conclude  – perché solo grazie al loro pieno e attivo coinvolgimento si possono raggiungere i risultati sperati».

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